Quando torni in un posto dove sei già stato è come guardare un film per l'ennesima volta: noti dei dettagli e delle sfumature mai notate prima.
Anche questa volta sono stata a Maratea, uno dei posti più belli del tirreno, conosciuta non a caso anche come la "perla del tirreno".
Tre giorni sono l'emblema del viaggio.
Il primo rappresenta il cambiamento quando tutto è ancora strano e poco familiare, la scoperta, nuove abitudini che prendono forma,tante immagini scorrono negli occhi e nella mente prima di addormentarsi.
Per noi è stato un pomeriggio nuvoloso in una caletta nascosta tra gli scogli e un venticello fresco sulla pelle.
Il secondo giorno è il cammino, la navigazione, l'andare.
I colori sono quelli vivaci e vividi del turchese, del verde e dell'azzurro intenso.
Un percorso da attraversare per raggiungere una spiaggia più grande, l'odore dei pini e della vegetazione, i panorami mozzafiato, i riflessi cristallini sull'acqua.
E infine l'ultimo giorno, quello della partenza, rappresentato dalla dolcezza struggente di un nostalgico tramonto.
Ma questi tre giorni sono stati anche:
svegliarsi e cucinare insieme,acque calde e acque fredde,gli olandesi che parlano inglese benissimo e noi che tentavamo di spiegarci, la signora che a prima mattina parlava dei simpatici gatti (Vittorio,Gennarino,Bimbo), le antipaticissime vespe, le mille punture di zanzare, il clima ideale, la passeggiata al porto e nel centro storico, la corsa contro il tempo per riuscire ad arrivare al Cristo prima del tramonto ...
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