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La grande corsa - il sogno e l'avventura di Francesco Prossen - recensione

Non so se è un caso o il destino che ultimamente mi fa inciampare in racconti di esperienze incredibili di cui io ignoravo totalmente l'esistenza ma sicuramente la mia curiosità sarà d'ora in poi attratta da questo tipo di moderne imprese.



Di cosa sto parlando? Del Tor des giants, una gara,chiamiamola lunga maratona,in cui si corre per 330 km sulle montagne della Val d'Aosta, in uno scenario di natura selvaggia e incontaminata, su sentieri impervi e difficili,su salite e discese con dislivelli di 1000 metri in condizioni meteo non sempre ottimali.

Ora dovete sapere che io sono una di quelle persone che dopo due rampe di scale hanno il fiatone, non è solo che sono pigra è proprio che non c'ho il fisico. Scoprire che esiste una gara in cui diverse centinaia di persone percorrono volontariamente per diversi giorni salite ripide senza fermarsi quasi mai mi ha sconvolta non poco.




Ho iniziato a leggere questo libro con sincera curiosità e sin dalle prime pagine i miei sentimenti verso l'autore sono stati contrastanti.
A raccontare il suo Tor è Francesco Prossen,un ragazzone di 40 anni.
Vengo iniziata a questa gara scoprendo che il protagonista ha già partecipato ad altre gare di trails e ne ha concluse ben 4(!!!).Nel libro non lo dice ma credo abbia anche una lunga preparazione fisica alle spalle, insomma quando ho letto cose del tipo "sono solo 10 km con un piccolo dislivello di circa 800 metri quindi niente di complicato" mi sono ricordata di poche settimane fa quando io e Gab ci siamo lanciati ad esplorare le strade selvagge che portano all'aimar, uno dei fiumicelli locali, non vi dico che dopo "solo 1km e 200 mt di dislivello negativo " io stramazzavo al suolo credo a causa della pressione più bassa e della stanchezza accumulata in uno shoot fotografico(!!!). 

Insomma la mia sincera invidia verso Francesco e la sua ottimale forma fisica sono cresciute pagina dopo pagina.

L'altro sentimento invece era un misto di ammirazione,incredulità e immedesimazione. Traspare entusiasmo, gioia, competizione,voglia di misurarsi con i propri limiti, di portare a termine un sogno, di immergersi nella natura selvaggia e incontaminata, di godere della sua immensa bellezza e di vivere
 un' esperienza sensoriale e spirituale completa.

Rifugio dopo rifugio,passo dopo passo,difficoltà dopo difficoltà il nostro moderno eroe arriva alla META.

A me ha dato l'impressione di una grande tenacia e forza fisica, di un uomo allenato che ha trovato poche difficoltà e quelle descritte erano nulla in confronto alla voglia di arrivare, di continuare a correre e camminare, di vivere a pieno la gara.
 Insomma davvero è così "semplice"? 
Basta tenere duro e guardare solo le cose positive?

Il libro é un racconto scanzonato e ingenuo in cui il protagonista descrive i momenti migliori e quelli peggiori: gli incontri e le chiacchiere con gli altri trailers, le soste nei rifugi,i panorami mozzafiato,la voglia di correre e continuare ad andare, i sorrisi e le cure dei volontari, i massaggi miracolosi delle infermiere, le vesciche,le infiammazioni, la sensazione di non arrivare mai.

In alcuni momenti per me era tragicamente comico leggere il suo resoconto, stavo male io per lui, avevo freddo e sonno, ero sinceramente preoccupata. Beh sarà pur ora di dormire no? Non sarà il momento di fermarsi?Caro Francesco insomma dopo 60 ore di corsa davvero hai dormito solo 1 ora e mezza? Ti prego spiegamelo,perché se io non dormo almeno 8 ore passo tutta la giornata a rischiare di trasformarmi chessò in uno zombie?

Ma davvero dopo un brodino caldo tu riesci a uscire con la neve e il vento gelido e continuare a correre? No perché io evito proprio di uscire di casa dopo mangiato quando fuori ci sono zero gradi, rischio blocco digestione istantaneo. Forse sono io esagerata ma dire che sono rimasta basita è dire poco.

La mia espressione durante quasi tutto il libro é stata più o meno questa :O. 
INCREDULITÀ,STUPORE,AMMIRAZIONE.

Penso che questo libro me lo porterò come esempio nei momenti di sconforto e ipocondria acuta xD.
Credo che quest'anno seguirò il Tor sul sito ufficiale, mancano solo due settimane.

Mi è piaciuta molto la copertina che mostra il profilo altimetrico del percorso con tutti i nomi delle località e dei rifugi, inutile dire che li ho cercati tutti su google maps e panoramio e i posti sono davvero belli! E pensare che l'anno scorso avevo vinto una vacanza in Val d'Aosta ad un freeroll di tagò ma non sono potuta andarci adesso però la aggiungo ai posti da visitare assolutamente in Italia.


lago del miage - StefanoPiemonte

Lo spazio per l'emozione - Sisto Nikon

Chalet de l'Epee to Valgrisenche village-Snappa2006


courmayeur - raffaelesergi1977


A parte il mio personale atteggiamento verso il libro é una lettura consigliata a tutti soprattutto se:

- siete pigri come me e pensate che il Tor sia una di quelle cose che NON fareste mai nella vita e preferite vivere le avventure leggendo quelle degli altri.
- siete dei curiosi, degli amanti della natura e dell'avventura o se siete degli sportivi.


Ah posso adesso dire con certezza che il perfetto menù del trailer è:
-Pasta tonno e uova
- Caffelatte
- Brodo caldo e polenta

Se siete fortunati potreste incontrare sul cammino qualcuno che vi regala un' omelette al prosciutto ;)



Per saperne di più:
Sito ufficiale del libro la grande corsa 
Pagina facebook del libro
Pagina ufficiale del tor des Giants

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